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Una MINI diversa

Il 18 agosto 1959 venne prodotta a Birmingham la prima MINI. Era lunga appena 3,05 metri e pesava 620 chilogrammi ma comunque una prestigiosa quattro posti a tutti gli effetti! Sotto il cofano della prima britannica si celava un motore a benzina da 848 centimetri cubi in grado di scatenare una forza pari a 34 CV. Fino all’interruzione della produzione in data 04 ottobre 2000, sono stati venduti 5 387 862 modelli della britannica originaria. Negli anni ‘60, la MINI era divenuta culto, tanto che addirittura la Regina in persona ci si faceva portare in giro a scopi privati. Alec Issigonis, un cittadino britannico di origini greche, era considerato il padre del veicolo. Colse spunto dalla crisi di Suez del 1956 e lo scarseggiare delle risorse petrolifere annesse all’evento, per iniziare la progettazione. La rivoluzione tecnica consisteva in prima linea nel motore frontale installato trasversalmente e nel cambio flangiato al di sotto di esso. Il metodo di costruzione adottato ha permesso di massimizzare lo spazio dell’abitacolo pur basandosi su una superficie minima. La piccola vettura iniziò a spopolare veramente nel momento in cui John Cooper, costruttore di automobili da corsa, decise di modificarla costruendo diverse versioni migliorate sulle ruote da 10 pollici della britannica. Con il termine della produzione, sembrava essersi concluso anche un bel capitolo della storia automobilistica. Ma già nel 2001, sotto la responsabilità di BMW, venne proposto sul mercato un remake dell’iconica vettura. La MINI, alla quale venne affiancata tre anni più tardi un modello decappottabile, misurava ben 3,64 metri ed era quindi molto più lunga dell’antenata e venne classificata come vettura lifestyle sportiva dal comportamento di guida paragonabile a quello di un go-kart. MINI è diventata da molto tempo ormai culto. I modelli più grandi come la MINI 5 Door, Countryman, molti modelli speciali e la serie dalle alte prestazioni firmata John Cooper Works, hanno permesso al marchio di raggiungere nuove categorie di clientela.

Il crossover con un grande volume di carico

MINI Countryman

Come SUV, la Mini Countryman propone una trazione integrale e un volume di bagagliaio non indifferente. Nel 2019, inoltre, presenta un lifting facciale e offre alte prestazioni in versione John Cooper Works.

Simpatica ed estroversa

MINI Cabrio

La MINI Cabrio supera ogni prova degli amanti delle cabriolet: unisce tradizione e vita quotidiana senza rinunciare al divertimento - molto dinamica in versione Cooper S e John Cooper Works.

Dinamica MINI in maiuscolo

MINI John Cooper Works

La MINI John Cooper Works potenzia il famoso effetto go-kart. Il modello 2019 presenta un impianto di scarico sportivo modificato, in modo da adempiere alle norme di emissioni Euro 6d-Temp.

MINI Countryman: consumo misto 1,9(equiv. benzina 3,4)–5,6 l/100 km, emissioni di CO2 43–166 g/km più 18–38 g/km da alimentazione carburante, categoria di efficienza energetica A–G
MINI Cabrio: consumo misto 5,1–7,3 l/100 km, emissioni di CO2 116–166 g/km più 27–38 g/km da alimentazione carburante, categoria di efficienza energetica D–G
MINI John Cooper Works Clubman: consumo misto 7,4 l/100 km, emissioni di CO2 169 g/km più 39 g/km da alimentazione carburante, categoria di efficienza energetica G

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